Sede di Sanremo

Descrizione

L’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri “C.Colombo” si trova in Sanremo, nella parte centrale della città, alla base della Città Vecchia, detta “La Pigna”.
È un grosso edificio, vasto ed imponente, a forma di doppia L e consta di tre piani, oltre il piano terra, con cortile interno, utilizzato come campo da pallavolo, da calcio, da basket, come palestra all’aperto e, durante la bella stagione, come luogo di assemblee; il cortile è aperto su Piazza Muccioli da cui si accede attraverso una doppia scalinata ad ali contrapposte.
Le palestre si trovano sul piano del cortile che è il piano terra della scuola e che rispetto a Piazza Muccioli resta sopraelevato; la parte sottostante è sede di magazzini e negozi.
Al primo piano si trovano alcune aule e tutti gli uffici dell’istituto: nell’ala ovest l’ufficio di Presidenza, con accanto l’ufficio di vice presidenza e l’ufficio di direzione della segreteria, nella zona centrale gli uffici di segreteria, didattica ed amministrativa, l’economato e la bidelleria, nella parte nord vi sono la fornitissima Biblioteca e la sala professori.
Trovano posto al primo piano anche diverse aule speciali, in particolare la sala audiovisivi ed un’aula di informatica nell’ala ovest dell’edificio, la sala computer per i docenti nell’ala nord, il laboratorio di informatica del corso ragionieri programmatori nell’ala est.
Il secondo piano dell’edificio è occupato dall’Istituto Professionale Statale per l’Industria e l’Artigianato (I.P.S.I.A.).
Al terzo piano si trovano altre aule tra cui due aule di Informatica, l’aula di Disegno Tecnico, l’aula di Tecnologia delle Costruzioni, l’aula di Storia ed i laboratori di Fisica e di Chimica. Vi si trova, inoltre, una seconda sala professori.

Tutte le aule sono dotate di LIM (Lavagna interattiva multimediale).
 
Storia

L’edificio risale al XVII secolo.
Nel 1635 Angela Bottini e le sorelle Catarina e Maria Anselmo, terziarie francescane sanremasche, decidono di fondare nella loro città un monastero femminile, che ancora mancava in tutto il Ponente Ligure.
Attratte dall’Ordine delle cosiddette Suore Turchine (dal colore dello scapolare), sono accolte nel Monastero di clausura dell’Annunziata a Genova, nella zona di Castelletto. Nell’arco di due anni le tre religiose raccolgono 4.000 lire di offerte per la costruzione del loro convento. Chi fornisce loro il maggior appoggio morale e finanziario è Silvestro Grimaldi, nobile potente e ricco. Nell’ottobre del 1637 le tre suore sanremasche entrano ufficialmente nell’Ordine delle Suore Turchine.
Il 7 maggio 1638 giunge il consenso papale alla fondazione del nuovo convento ed il 26 marzo 1639 le tre suore ritornano a Sanremo per iniziare la fase pratica della fondazione. Viene scelta una costruzione di proporzioni assai ridotte, dedicata a Santa Chiara. Si trova però in una incantevole posizione, accanto alla Chiesa della Madonna della Costa. Il nobile Silvestro Grimaldi ancora una volta si sobbarca tutte le spese di restauro per rimettere a nuovo tutta la costruzione. Il Vescovo di Albenga viene di persona a visitare la nuova sede e dà la sua approvazione. L’inaugurazione, alla presenza delle suore fondatrici, si tiene il 9 ottobre 1639.
La prima Superiora sarà Suor Cornelia Centurione, figlia del magnifico Agostino, e vice Priora Geronima Spinola, figlia dell’altrettanto magnifico Lazzaro: entrambe dunque genovesi di nobile lignaggio. Con loro erano inizialmente altre sei consorelle.
Inizia intanto una raccolta di fondi, destinati alla costruzione di una più degna dimora per il nuovo gruppo di consorelle, destinato con molta probabilità ad ingrandirsi, dato il costume dell’epoca di instradare alla vita religiosa le rampolle di alto lignaggio (come la Monaca di manzoniana memoria insegna). Sono infatti aiutate in questa “colletta” da alcune Dame dell’alta nobiltà, desiderose anch’esse di ritirarsi a vita contemplativa. Il luogo scelto per l’imponente costruzione è detto “Vallaj”, dove nella metà del XIX sec. si poteva ancora riconoscere il Vallum anticamente scavato lungo le mura della città, e che negli Statuti è indicato col nome di Talliata.
Il 14 maggio 1643, festività dell’Ascensione si inaugura il maestoso “Convento delle Turchine”. Il giorno seguente il Vescovo Monsignor Costa vi celebra la prima Messa, durante la quale prendono l’abito della clausura le sanremesi Innocenza Maruffa e Paola Girolama Poggi. Passano circa due secoli e nel luglio 1833 si assiste alla consacrazione della nuova cappella. Il suo interno era decorato con preziosi stucchi, tele e quadri, ed altari in legno, oggi andati completamente perduti. Dopo pochi anni, verso la metà del secolo XIX, il convento viene chiuso e l’immobile requisito, a causa della soppressione degli Ordini Religiosi.
Nel 1881 il ripristinato Convento delle Turchine viene ceduto dal governo al Comune di Sanremo. Il discreto numero di suore lì ospitate ricevono un’indennità di buonuscita e, al loro posto, si insedia il Regio Liceo Ginnasio “Gian Domenico Cassini”. In seguito l’edificio viene ingrandito con la costruzione di un corpo avanzato sulla facciata a mezzogiorno.
Nel secondo dopoguerra vengono apportate ancora sostanziali modifiche alla struttura originaria: viene abbattuto il campanile per lasciar posto alla sopraelevazione dell’edificio e la Cappella viene tagliata orizzontalmente e divisa in due piani: in quello superiore è stata allestita una palestra ed alcune aule (prima delle scuole medie, ora dell’I.P.S.I.A.); in quello inferiore l’abside è diventato la Biblioteca dell’Istituto Colombo, mentre l’ingresso della chiesa è l’attuale Sala Professori.
Dell’antica destinazione sacra, si può facilmente riconoscere la pianta a croce greca, alcune nicchie nelle pareti laterali, e le luminose volte a crociera che ornano tutto il primo piano dell’istituto.

Nel tempo l’edificio ha ospitato il Liceo “G.D. Cassini”, la Scuola Media “I. Calvino” già “Papa Giovanni XXIII”, e l’Istituto Tecnico “C. Colombo”. Oggi è sede di quest’ultimo e dell’I.P.S.I.A.
Lapide sovrastante il portone di accesso da Piazza Filippo Corridoni
 
 
D. O. M.
V. BMAE M. ADNUNTIATAE
CAELESTIUM MON. PATRONAE
AULAM ET ARAM
INVECTIS. SS. MM. AURELIAE FIDELIS
UNA PLACIDIQUE RELIQUIIS
ILLMS. RMS. DD. JO. BAP. D’ALBERTIS
ECC. INT. ANTISTES
SACRABAT
N. IUL. M D C C C X X X I I I
 
L’ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO
DON GIOVANNI BATTISTA D’ALBERTIS
VESCOVO DELLA CHIESA INTEMELIA
CONSACRAVA IL 7 LUGLIO 1833
ALLA BEATISSIMA VERGINE MARIA ANNUNZIATA
PATRONA DELLE MONACHE CELESTINE
SEDE ED ALTARE
IVI TRASPORTATE LE RELIQUIE DEI
SANTI MARTIRI
AURELIA FIDELE E PLACIDO
 
(traduzione a cura del Prof. Orazio Di Benedetto)

Ultimo aggiornamento

1 Dicembre 2020, 22:12